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Secondo un recente studio, suonare uno strumento porta benefici al cervello aumentando il nostro QI del 10%.

Come abbiamo visto in questa rubrica, sappiamo che la musica porta benefici all’essere umano sia sul piano sociale, fisico, che mentale. Sappiamo inoltre da questo articolo che suonare uno strumento migliora anche l’attenzione e la memoria nei bambini. A tutto ciò si aggiunge una nuova scoperta da uno studio coordinato da DIYS, una delle più grandi community del DIY.

Durante il lockdown infatti sono state diverse le persone che, cercando un hobby, sono incappate nel fai da te, giardinaggio, cucina e perché no, anche la musica.

Quasi 5000 volontari della community hanno deciso di dedicarsi a un nuovo hobby durante il lockdown. I gruppi sono stati quindi divisi e le persone hanno preso parte a un test sul quoziente intellettivo sia all’inizio che alla fine dell’esperimento. I risultati sono stati i seguenti:

  • Al primo posto troviamo il gruppo il cui nuovo hobby è stato quello di prendere in mano uno strumento musicale e imparare a suonarlo. Se la media del loro QI era del 103 all’inizio dell’esperimento, alla fine questo è salito a 113 aumentando di ben 9,71 punti percentuali.
  • Al secondo posto troviamo il lavoro a maglia come soggetto del nuovo hobby il quale ha fatto aumentare il QI del 9,68%
  • Al terzo posto troviamo la ginnastica che ha visto un aumento del 7,37%
  • All’ultimo posto troviamo invece la lettura che ha visto un aumento di “solo” 7,07 punti percentuali

Ma perché questo avviene?

Come abbiamo già visto in questo articolo, suonare uno strumento musicale cambia materialmente la conformazione del cervello aumentando le connessioni fra l’emisfero destro e sinistro. Inoltre, quando si suona lavora quasi tutto il cervello: dai risultati di una risonanza magnetica si può infatti notare come diverse aree si attivano e lavorano contemporaneamente quando si fa musica. Questo perché suonare uno strumento musicale non è un’attività che richiede solo l’utilizzo dell’udito ma anche della vista, della coordinazione, della memoria e, soprattutto, dell’emozione.


Chiara Troise

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