La musicoterapia aiuta le persone con dipendenze per trovare una valvola di sfogo dalle emozioni che, se non prese con dovute attenzioni, potrebbero farle ricadere nel baratro della dipendenza.
Sappiamo che la musica è spesso collegata allo stato emotivo della persona e la musicoterapia utilizza proprio questa connessione per aiutare il processo di guarigione dell’individuo. Data la vastità delle situazioni in cui questa può essere utilizzata, la musicoterapia può aiutare anche le persone che soffrono di dipendenze per aiutarli a capire sé stessi, riflettere sulle loro motivazioni e lavorare sui loro stati d’animo.
Come può la musicoterapia aiutare le persone dipendenti da sostanze?
Sapendo che la musica incide sul corpo, l’umore e il cervello dell’uomo, la musicoterapia viene utilizzata per aiutare le persone tossicodipendenti a rilassarsi e diminuire lo stress, facendoli concentrare su un nuovo obiettivo: il ricovero dalla dipendenza. Sempre però ricordando che non si vuole sostituire a un vero e proprio programma seguito da medici specializzati.
Inoltre, la musicoterapia vuole aiutare queste persone nella loro vita sociale, forse andata persa a causa delle sostanze: facendoli lavorare con altre persone, li si vuole portare a creare nuovi legami sociali.
Quali sono i benefici della musicoterapia su persone dipendenti?
Quando le persone si ripuliscono da qualsiasi dipendenza, è normale che queste si trovino faccia a faccia con tutte le emozioni che prima hanno cercato di sopprimere e ciò può essere quasi distruttivo per le persone fragili. Creare musica può quindi aiutarli incanalando le emozioni in un mezzo molto più sicuro e salutare. Questo inoltre serve a tenerli lontani da stati come la noia, la solitudine, lo stress o l’insicurezza che potrebbero innescare una ricaduta in una nuova dipendenza.
La musicoterapia funziona su qualsiasi paziente?
Come la musicoterapia si occupa di creare uno spazio diverso per ogni persona che si trova di fronte proprio in base alle sue esigenze, è bene ricordare che questa terapia non è raccomandata indiscriminatamente.
Alcune volte è possibile che l’individuo, mentre era sotto effetto della dipendenza, abbia ascoltato diverse volte delle canzoni che ora è in grado di ricollegare solo a quei momenti. Ciò ovviamente potrebbe causare una ricaduta ed è per questo motivo che, nonostante si potrebbe utilizzare della nuova musica, sarebbe meglio allontanarsi da questo tipo di terapia almeno finché la persona sia abbastanza sicura di sé e del suo stato di sobrietà.

La dipendenza, che sia verso droga, alcol o qualsiasi altra cosa, mina la stabilità mentale e fisica della persona interessata e di tutti gli altri che, per amore, gli stanno a fianco. Venirne fuori è poi un percorso complesso, fatto di insidie, problemi ma anche di traguardi e obiettivi.
La musicoterapia può quindi rappresentare un mezzo per raggiungere i traguardi e gli obiettivi che una persona si pone per uscire dalla dipendenza. Come un’ancora, il paziente può aggrapparsi a questa e finalmente avere un punto fermo a cui affidarsi nel mare tumultuoso di una dipendenza.
Nell’articolo precedente: Il ruolo della musicoterapia nelle cure contro il cancro
Chiara Troise
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