madre che culla il bambino addormentato
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La ninna nanna aiuta i bambini e gli adulti a calmarsi ed addormentarsi. Ecco perché è l’unico tipo di musica presente in qualsiasi cultura.

I feti cominciano a sentire i suoni a partire dalla 30esima settimana. Il battito cardiaco, il respiro, il rumore degli organi rappresentano tutti i rumori che il bambino sente come prima cosa, e appartengono tutti alla madre. Un’importante connessione nasce poi con la voce della madre, magari attraverso le canzoni che canta.

La psicoterapeuta Penny Simkim sostiene che i genitori dovrebbero cominciare a cantare le ninne nanne a partire da quando il bambino si trova ancora nell’utero. Questo perché potrebbe aiutarli a familiarizzare con una melodia ancora prima di nascere e aiutarli in futuro a calmarsi ed addormentarsi.

I neonati sono in grado di sentire meglio le frequenze acute, ecco perché nel baby talk – il tono di voce usato per parlare con i bambini piccoli – utilizziamo frequenze più acute del normale. Una volta che poi vengono al mondo, vengono esposti a qualsiasi tipo di suono non più familiare a loro, ormai abituati solo ai suoni della madre. Ricominciare a cantare la ninna nanna che già si cantava ancora prima che nascesse, può aiutare ancora di più il bambino acquisendo un ruolo fondamentale nel calmarlo grazie alla familiarità: le ninna nanne infatti sono caratterizzate da un ritmo semplice, una voce cantilenante fatta di parole che si ripetono e il tutto accompagnato da un lento cullare.

La ninna nanna diventa quindi fondamentale per dimostrare al bambino l’affettività dei genitori e li aiuta così a calmare il neonato e a favorire il sonno.

bambino che dorme accompagnato da una ninna nanna in sottofondo

Ma l’importanza della ninna nanna non si ferma solo ai neonati ma serve anche agli adulti per trovare un senso di tranquillità prima di addormentarsi.

Secondo una ricerca gli italiani dormono meno di 7 ore a notte e il 50% delle persone che hanno preso parte al sondaggio sostengono di non dormire abbastanza. Dormire 8 ore al giorno è in realtà fondamentale per il nostro benessere infatti la mancanza di sonno potrebbe provocare stress, poca concentrazione, nervosismo, allucinazioni e altri problemi ancora più gravi come l’addormentarsi durante attività importanti, come guidare la macchina. Ed ecco che entra in gioco la musica.

Mentre ascoltiamo la musica, il nostro cervello rilascia l’ossitocina che a quanto pare aiuta le persone ad addormentarsi. E così come la ninna nanna rallenta il battito cardiaco dei bambini aiutandoli ad addormentarsi, anche gli adulti hanno bisogno della musica per addormentarsi.

La connessione emozionale che l’uomo sviluppa con la musica non ha quindi età. L’effetto della ninna nanna di tranquillizzare e calmare i neonati è lo stesso effetto che la musica provoca nelle persone adulte per aiutarli ad addormentarsi. Perché entrambe rappresentano un porto sicuro per l’uomo, consapevole o no che l’effetto di una melodia tocca ogni corda all’interno della persona, calmandoli e portandoli in uno spazio migliore.

bambino che dorme mentre ascolta musica dalle cuffie

Chiara Troise

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