lettere nel pentagramma
Tempo di lettura: 2 minuti

Musica e linguaggio hanno in comune una cosa: il ritmo.

Musica e linguaggio sono strettamente collegati fra di loro e sono due aspetti fondamentali nell’essere umano. Ma un altro aspetto importante a cui questi si ricollegano è il ritmo: innato in ognuno di noi. Vedi per esempio la respirazione, un continuo fra inspirazione ed espirazione.

Il linguaggio però arriva sempre dopo: prima si impara il ritmo, la musica e poi si impara a parlare.

In realtà basta vedere questo video girato da un batterista per scoprire come linguaggio, musica e ritmo sono collegati.  

In una ricerca si è scoperto che il meccanismo neuronale che si attiva durante l’elaborazione del ritmo musicale, è lo stesso che si attiva durante il processo del ritmo del linguaggio. Si può quindi affermare che il suono è fondamentale per l’acquisizione del linguaggio. Tant’è che si è scoperto che le persone balbuzienti hanno difficolta nella creazione e percezione di un ritmo interno che segua il loro parlato. Ed è per questo motivo che un metronomo potrebbe aiutare a gestire questo problema ma non solo: anche cantare potrebbe essere un fattore positivo nel trattamento di questo disordine.

Un’educazione musicale corretta porterà vantaggi quando si è bambini e benefici quando si è adulti. Come abbiamo visto in questo articolo, la pratica musicale aiuta lo sviluppo dei bambini poiché gli insegna a leggere, affina la memoria, migliora la pronuncia e porta a una migliore consapevolezza e familiarità nel riconoscimento dei suoni.

Questo non accade solo nei bambini ma anche nelle persone con disabilità.

La deputata Gabrielle Giffords fu gravemente ferita da un colpo di pistola nel 2011, durante un comizio in Arizona. Questo le provocò un’afasia, ovvero una perdita di capacità di comporre e comprendere il linguaggio. Il colpo di pistola infatti colpì l’emisfero sinistro, quello deputato al linguaggio ma la musica è in grado di accedere, come una via secondaria, a qualsiasi parte del cervello. Ed è così la Giffords, dopo un lungo percorso riabilitativo, è tornata a parlare: proprio utilizzando e rafforzando le connessioni del cervello grazie alla musica.

Imparare a suonare uno strumento potrebbe drasticamente cambiare la qualità di vita delle persone già dall’infanzia. Questo perché, come nella storia la musica è probabilmente nata prima del linguaggio, i suoni e il ritmo influenzano il bambino appena nato sin da prima che questo inizi a parlare. Ritmo, musica e linguaggio passano tutti e tre attraverso l’udito e la voce. Due cose fondamentali per essere capiti dagli altri. Ed è per questo che prendersene cura fin dall’infanzia è importante. Sia per noi stessi, sia per gli altri. Perché solo comunicando possiamo relazionarci con il mondo.


Chiara Troise

Comments are closed