EMIA sostiene le sanzioni contro la Russia imposte dall’Unione Europea. In questo contesto, tuttavia, l’UE ha fatto una dichiarazione che deve essere chiarita in linea di principio: gli strumenti musicali non sono beni di lusso! EMIA ha quindi lanciato un appello agli organi responsabili e ai politici dell’UE, chiedendo che questo venga stabilito in linea di principio.
 
Nella lettera si legge, tra l’altro, che: “Tuttavia, vorremmo sottolineare che in questo caso è necessario fare una distinzione fondamentale, che è di elementare importanza per l’identità culturale dell’Europa: i beni culturali, che includono senza dubbio gli strumenti musicali, non sono beni di lusso!“.
 
La motivazione addotta nell’appello è chiara:

“I beni di lusso sono per definizione descritti come beni costosi, di alta qualità, in realtà “superflui”, con un alto prestigio, che coprono una necessità di “poter fare” e che sono anche inaccessibili per la maggior parte delle persone. Fondamentalmente, gli strumenti musicali hanno il carattere di una necessità “imprescindibile”, soprattutto perché svolgono un ruolo chiave nell’educazione. Gli strumenti musicali – e la musica “fatta” con essi – fanno parte dell’identità culturale e rappresentano un elemento di base della vita umana. Soprattutto in tempi di crisi, l’arte e i prodotti culturali (patrimonio culturale) sono più importanti che mai per una comunità libera e democratica. Chiediamo quindi all’Unione Europea di fare una dichiarazione fondamentale e chiara su questo punto: lo strumento musicale è un patrimonio culturale e non un bene di lusso”.

Secondo EMIA è assolutamente necessario fare finalmente chiarezza su questo punto per evitare, una volta per tutte, ambiguità e incertezza giuridica per l’industria degli Strumenti Musicali in futuro.

Vi terremo aggiornati sugli sviluppi futuri

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