La musica gioca un ruolo importante nei momenti di festa ma non solo, perché spesso detta e influenza la moda di oggigiorno da decenni.
Come abbiamo precedentemente visto, la musica può essere utilizzata come mezzo di comunicazione per istruire le masse ma non è sempre così. La musica infatti serve a far ballare, cantare, in una parola: divertire. Passare del tempo insieme alla nostra famiglia, ai nostri amici – semplicemente le persone che amiamo – e ascoltare musica nel frattempo, porta a un maggiore senso di coesione. Perché come ormai già sappiamo da questo articolo, la musica ha un’influenza sociale che vuole portare a un avvicinamento fra le persone a prescindere da tempo e luogo. Quindi, ecco due modi in cui la musica ci influenza e ci fa divertire.
La musica per fare festa
L’utilizzo della musica per fare festa è probabilmente l’utilizzo più popolare che si fa di questa. Dagli eventi sportivi, ai concerti, alle fiere, fino ad arrivare a “tanti auguri” alle feste di compleanno. La musica è sempre presente durante le feste. Cambiando cultura, si trovano tradizioni diverse ma la musica viene sempre utilizzata per celebrare. Per esempio, i Maori, nativi della Nuova Zelanda, hanno una ricchissima tradizione di balli e musica per diverse occasioni come le hakas, alcune di queste performate prima delle battaglie o di una partita. Inoltre, nella tradizione ghanese i funerali sono eventi che durano giorni e che vedono spesso la partecipazione di centinaia di persone. Durante i loro funerali, i professionisti si dedicano a danze gioiose mentre portano la bara. Questo perché ogni cultura ha la sua tradizione ma la musica, essendo in grado di riunire le persone a prescindere da vincoli sociali e culturali, è sempre presente nei diversi momenti di festa.
Dalla musica per la passerella, alla musica in passerella
La musica influenza la moda. Capita spessissimo infatti che ciò che gli artisti indossano sul red carpet, in un video musicale, durante una premiazione, influenza la moda a venire. La tuta rossa in latex di Britney Spears in Oops i did it again, il reggiseno a forma di cono di Madonna durante il Blond Ambition World tour degli anni 90, la benda sull’occhio di Ziggy Stardust nonché alter ego di David Bowie o la giacca che Michael Jackson indossò in Thriller sono tutti vestiti che sono rimasti nella storia della musica ma non solo, anche della moda. Vedi anche come a dicembre, il cantante pluri candidato ai Grammy Award Harry Styles è diventato il primo uomo a comparire singolarmente nella copertina di Vogue indossando un vestito Gucci offuscando le linee gender. La musica pone così lo standard della moda per decenni assumendo un ruolo chiave nei trend e in ciò che le persone comprano sentendosi ispirati dai propri idoli.
Nell’articolo precedente: Io sono: la musica che ascolto
Chiara Troise
Comments are closed